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- Misura delle prestazioni acustiche
- Misure tradizionali (norme serie ISO 140)
- Tecnica intensimetrica (norma ISO 15186/2
- Misure pseudo-impulsive (norma ISO 18233)
- Olografia Acustica (non ancora standarizzata)
- Previsione delle prestazioni acustiche
- Metodo EN 12354 (valutazioni delle prestazioni acustiche di
edifici a partire dalle prestazioni di prodotti)
- Simulazione multifisica agli elementi finiti
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- Utilizzo di sorgenti sonore di tipo stazionario (altoparlanti) di
notevole dimensione, potenza e costo
- Misura lenta, con lunghe medie nello spazio e nel tempo
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- Occorre impiegare un analizzatore di spettro in terzi d’ottava, operante
in tempo reale (strumento costoso e delicato)
- La misura e’ spesso contaminata dal rumore di fondo
- In ogni caso, essa fornisce solo il valore complessivo della prestazione
acustica in esame, senza alcuna indicazione delle cause del mancato
raggiungimento del limite legale
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- Nell’ambiente ricevente si mappa il valore dell’intensita’ sonora sulle
superfici attraverso le quali arriva il rumore
- E’ necessario impiegare un avanzato analizzatore di spettro bicanale,
corredato di una apposita sonda intensimetrica; il tutto ha un costo
molto elevato, oltre 40.000 Euro
- La misura e’ fatta su una griglia di centinaia di punti, quindi richiede
parecchie ore
- Il principale vantaggio rispetto al metodo tradizionale consiste nella
possibilita’ di visualizzare le mappe ed individuare i “ponti acustici”
delle strutture
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- A sinistra viene mostrata la misura su una griglia di punti, a destra il
risultato della mappatura del valore del potere fonoisolante della
parete
- Nell’esempio mostrato si vede che le zone a basso potere fonoisolante
corrispondono ai 4 vertici della parete, che non “chiude” perfettamente
contro le pareti laterali
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- Si desidera misurare la risposta impulsiva lineare h(t). Essa puo’
essere ricavata dalla conoscenza del segnale di test x(t) e del segnale
misurato y(t). L’influenza della parte non lineare K e del rumore n(t)
deve essere minimizzata
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- x(t) è un segnale sinusoidale a frequenza variabile, con variazione
esponenziale della frequenza nel tempo.
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- La metodica di deconvoluzione della risposta all’impulso è semplice:
supponiamo di realizzare un filtro inverso z(t) tale che:
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- Le armoniche sono causate dalla distorsione non lineare
dell’altoparlante
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- Viene usata la tecnica del “time reversal mirror”, cioè la convoluzione
del segnale misurato con lo stesso segnale di test, temporalmente
invertito. Se il contenuto spettrale del segnale non è piatto, occorre
una opportuna ri-equalizzazione del risultato.
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- La convoluzione con il filtro inverso fa ruotare il piano
tempo-frequenza in senso antiorario
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- L’ultima risposta all’impulso e’ la lineare, le precedenti sono i
prodotti di distorsione armonica ai vari ordini
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- E’ poi possibile isolare la sola risposta lineare, ed eventualmente
tagliarla lungo l’asse dei tempi, in modo da escludere i “cammini di
fiancheggiamento” che giungono con tempi di ritardo elevato:
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- A sin., piccolo altoparlante auto-amplificato, collegato ad un iPod per
la generazione del segnale ESS
- A destra, registratore audio su scheda SD
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- L’Universita’ di Parma ha realizzato una sonda microfonica sferica
dotata di 32 capsule Knowles
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- È stato recentemente acquistato il sistema microfonico ed interfaccia
audio Eigenmike-32
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- Una singola misura con un array sferico consente di visualizzare
l’intero “panorama sonoro” nell’ambiente ricevente
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